Restauro conservativo e fruibilità
Colombari di Via Pescara e Via Taranto
Intervento di Restauro Conservativo e Valorizzazione dei Colombari di Via Pescara e Via Taranto
CAPUT MUNDI – Next Generation EU | PNRR – Investimento 4.3 Turismo e Cultura
L’intervento ha avuto come obiettivo la conservazione e la valorizzazione di due importanti monumenti archeologici ipogei, i colombari di via Pescara e via Taranto, attraverso opere che ne hanno migliorato la fruibilità, garantito la sicurezza, e assicurato la tutela nel tempo, con particolare attenzione agli apparati decorativi e agli ambienti interni.
L’intervento ha perseguito i seguenti obiettivi:
Conservazione dei beni archeologici mediante restauro specialistico degli apparati decorativi e delle strutture.
Miglioramento dell’accessibilità con l’installazione di nuove scale a chiocciola in acciaio zincato e botole complanari.
Sicurezza degli accessi e gestione controllata tramite parapetti e impianti di illuminazione.
Valorizzazione della fruizione pubblica attraverso nuovi pannelli informativi visivi e tattili.
a. Fruibilità e Accessibilità
Installazione di due scale elicoidali in acciaio zincato, con parapetti e gradini antiscivolo, per garantire una discesa sicura agli ambienti ipogei.
Sostituzione delle botole esistenti con nuove botole complanari a coperchio ribassato, complete di corrimano interno, drenaggio e sistema di apertura facilitata.
Realizzazione di parapetti temporanei durante l’apertura delle botole per proteggere gli accessi.
b. Sistemi Impiantistici
Nuovo impianto elettrico e di illuminazione di emergenza, gestito da personale autorizzato, installato nei vani scala e nei colombari.
Illuminazione artistica con faretti a pavimento orientabili.
Sistema di monitoraggio termo-igrometrico per la conservazione del microclima interno.
Impianto di allarme antintrusione.
c. Valorizzazione degli Spazi Esterni
Riqualificazione della pavimentazione del cortile condominiale con nuove mattonelle uniformi all’esistente.
Pulizia e sistemazione delle aiuole e dei cordoli.
Tinteggiatura delle pareti dei vani scala e dei tunnel di discesa.
d. Segnaletica e Inclusività
Installazione di pannelli informativi visivi e tattili, realizzati in corten e plexiglass, dotati di testo in Braille e disegni in rilievo per persone con disabilità visive.
a. Dipinti murali e intonaci
Rimozione dei depositi incoerenti e pulitura delle superfici con tecniche selettive, compresse assorbenti e laser.
Consolidamento degli intonaci con malte idrauliche e nano-calci.
Disinfezione biologica mediante biocidi nebulizzati.
Rimozione di stuccature cementizie incongrue, reintegrazione pittorica ad acquerello e velature finali a latte di calce.
b. Manufatti ceramici e calchi
Pulitura delle urne cinerarie e dei calchi in gesso tramite laser.
Estrazione dei sali con sepiolite o cellulosa.
Stuccatura localizzata con malta compatibile o polvere di laterizio.
c. Murature in tufo
Pulitura a secco con spazzole morbide, trattamenti biocidi ripetuti e stuccature compatibili con le caratteristiche originarie.
L’intervento ha restituito piena dignità ai due colombari, consentendo una fruizione regolamentata e sicura nel rispetto delle esigenze conservative. Le superfici decorate risultano ora leggibili, stabili e valorizzate da un’illuminazione studiata per esaltarne i dettagli. L’accesso controllato e la segnaletica tattile e visiva garantiscono inclusività e consapevolezza storica, anche in ottica didattica.
Le indagini preliminari hanno previsto prelievo di campioni diagnostici in corrispondenza delle principali superfici affrescate e murarie interne del colombario. Le operazioni sono state finalizzate alla caratterizzazione materica e alla successiva programmazione del restauro.
1. Obiettivo delle indagini
Verificare la composizione stratigrafica degli intonaci e dei pigmenti pittorici.
Individuare eventuali presenze di efflorescenze saline, alterazioni biologiche e stuccature incongrue.
Mappare lo stato di conservazione e l'umidità di risalita.
2. Riscontri preliminari (visivi e cartografici)
La documentazione grafica mostra un'articolata planimetria alla quota -3,26 m, con indicazione precisa dei punti di prelievo.
È stata osservata una notevole presenza di alterazioni biologiche, tipiche di ambienti ipogei con elevata umidità relativa.
Diverse zone della volta e delle pareti evidenziano differenze di conservazione, riconducibili all’azione differenziata dell’umidità e alla tipologia di finiture.
3. Indicazioni operative per il restauro (a seguito delle indagini)
I risultati dei prelievi verranno integrati alle future analisi di laboratorio per:
definire il tipo di consolidamento da applicare (malte, nano-materiali, ecc.);
stabilire la sequenza di pulitura in base alla resistenza delle pellicole pittoriche;
impostare la rimozione selettiva di stuccature cementizie non compatibili.
Nell’ambito dell’intervento di restauro conservativo, è stata condotta una campagna di indagini scientifiche multidisciplinari finalizzata alla caratterizzazione dei materiali, all’individuazione dello stato di conservazione e alla scelta delle metodologie di intervento più idonee.
1. Tipologie di indagini effettuate
Fluorescenza a Raggi X (XRF)
Utilizzata per il riconoscimento dei pigmenti e l'identificazione degli elementi chimici presenti nei materiali pittorici e nei depositi.
Luminescenza nell'infrarosso indotta da luce visibile (VIL)
Tecnica utile per l’individuazione di pigmenti come il blu egizio o altri materiali a comportamento fluorescente.
Spettrofotometria micro-FTIR
Ha permesso l’individuazione della natura chimica di sostanze organiche (oli, colle, resine, vernici) e inorganiche (carbonati, solfati, pigmenti).
Sezione lucida e sezione sottile al microscopio ottico
Finalizzate alla lettura stratigrafica, alla definizione degli spessori e alla caratterizzazione morfologica degli strati pittorici e di degrado.
Diffrattometria a Raggi X (XRD)
Impiegata per identificare le fasi mineralogiche nei materiali lapidei, nei rivestimenti e nei prodotti di alterazione.